A DIO DAVID SASSOLI, UN POLITICO CRISTIANAMENTE ISPIRATO

Nella notte dell’11 gennaio all’età di 65 anni è morto il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. I cristiani, come diceva Benigno Zaccagnini storico leader della Democrazia Cristiana sono in politica “a causa della fede, ma non in nome della fede”. David Sassoli, a lungo giornalista di punta del Tg Uno e poi parlamentare europeo nelle fila del PD, incarnava questa visione.

Una forte attenzione per gli ultimi e i più deboli, animata da una spiritualità autentica e mai esibita, cattolico praticante, europeista convinto, faceva del suo impegno a servizio delle Istituzioni europee uno strumento di confronto, dialogo, mediazione tra posizioni strumentalmente contrapposte.

Da capogruppo del PD al Parlamento europeo aveva contribuito a bloccare nel 2013 una mozione iperlibertaria sul diritto all’aborto, spaccando il fronte progressista insieme alla fronda di ispirazione cattolica presente nel PD. Anche nella recente vicenda che ha portato all’approvazione del Rapporto Matić aveva provato – purtroppo senza successo – a depurarlo di quegli approcci ideologici che lo caratterizzavano.

Il suo impegno principale da Parlamentare europeo e presidente del Parlamento europeo è stato quello di riavvicinare le istituzioni europee ai cittadini, cioè di costruire un legame, di dare dignità all’istituzione Parlamento europeo.

Legato all’idea dei padri fondatori dell’Europa, i cattolici De Gasperi, Schuman e Adenauer, ha lottato fino alle ultime settimane della sua vita per recuperare il ruolo dell’Europa quale culla della civiltà dell’accoglienza e del rispetto dei diritti umani.

Sassoli era ricoverato dal 26 Dicembre al Centro Oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone, a causa di gravi complicanze dovute a una disfunzione del sistema immunitario. Il suo nome circolava anche tra i papabili alla successione di Sergio Mattarella nel ruolo di Presidente della Repubblica, ma le ultime settimane, con l’aggravarsi improvviso delle sue condizioni di salute, lo avevano costretto ad annullare tutti i suoi appuntamenti istituzionali. Era un politico che, pur senza ostentarlo, aveva cura del proprio cammino spirituale che viveva sin dall’adolescenza. La sua formazione giovanile infatti è stata vissuta pienamente all’interno della tradizione del cattolicesimo democratico. Sotto l’impulso di Paolo Giuntella Sassoli si impegnò nella Rosa Bianca, associazione di cultura politica che riuniva gruppi di giovani provenienti dall’associazionismo cattolico (ACI, FUCI, ACLI).

Amava partecipare al cammino di formazione dei giovani per la crescita di una nuova classe dirigente cristianamente ispirata, accompagnando negli ultimi anni, insieme al padre gesuita Francesco Occhetta, l’esperienza della “Comunità di Connessioni”.

Profondamente legato alla dimensione familiare di cui rivendicava la piena centralità, lascia la moglie Alessandra Vittorini e i due figli, Livia e Giulio.

(c) Vito Rizzo 2022

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