LA VERITA’ NEGATA: DRAMMA DI UN’ITALIA VIGLIACCA

Rimettere assieme i pezzi dopo una morte tragica come quella del fratello Angelo, ai più noto come il “Sindaco Pescatore”. È questo il tentativo che Dario, medico in servizio e divulgatore del “Modello Vassallo” in tutta Italia, ha affidato a questo testo: “La verità negata”. E di certo di questo si tratta, dopo dieci anni vissuti ad inseguire fantasmi, smorzare voci, fare breccia nel muro che le Istituzioni e la stessa Magistratura sembrano aver voluto erigere per nascondere le proprie responsabilità. Dieci anni da quel 5 settembre del 2010, quando ad Acciaroli un sicario assassinava Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore appunto.

Un libro fatto di storie, di racconti, di esperienze, di abbracci, di strette di mani, di assordanti silenzi. Di divise macchiate di fango, forse di sangue. Di politici amici, veri o presunti, attenti o distratti, impavidi o soltanto frettolosamente denigrati. Difficile cogliere con equilibrio la verità dietro il dramma personale, umano, prima ancora che civico. In fondo al racconto di un fratello non può chiedersi di più. Non può chiedersi la lucidità distaccata di un osservatore esterno. Ma proprio per questo il suo dramma, il suo racconto, la sua storia, e con lui la storia della “Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”, si rivela come storia autentica di una ricerca di verità che in troppi hanno interesse a tenere nascosta.

C’è dolore, certo. Rabbia, naturale. Paura, ma anche coraggio. Tanto coraggio. C’è delusione e c’è speranza. C’è rancore e c’è amore.

A Michele Iurillo, coautore del testo, il compito di riannodare i fili del racconto, di quel giornalismo d’inchiesta che ancora oggi, nonostante tutto, è in grado di tenere accesa la fiamma sotto la cenere degli interessi e del silenzio doloso che in tanti, troppi, hanno voglia di far calare su questa storia.

Ma ci sono i giovani che alimentano un desiderio di un nuovo presente, c’è la parte buona della politica che non si arrende alla legge del più forte, di quella parte della gente del Cilento che non si rassegna a cedere la propria bellezza all’orda barbarica degli affaristi senza cuore, dei “senzavergogna” per usare un espressione cara a Papa Francesco.

È un libro che non dà risposte, non potrebbe farlo; a quello deve pensarci la magistratura. Ma aiuta a porsi le giuste domande e già questo, di questi tempi, non è affatto scontato.

(c) Vito Rizzo 2020

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