IL PAPA AI GIOVANI: DESIDERATE IL BENE!

“Santo Padre, sono Dulce María, ho 23 anni e vengo dal Messico”, “Santo Padre, mi chiamo Gaia, ho 19 anni e sono italiana”, “Santo Padre, mi chiamo Will. Ho 20 anni e vengo dagli stati Uniti”…

Nella Veglia di Preghiera vissuta a Tor Vergata l’altro sabato tre giovani, di tre diversi continenti, hanno posto a Papa Leone XIV tanti dei dubbi, delle aspirazioni, delle preoccupazioni che abitano i giovani di tutto il mondo. Domande forti, impegnative, che aprono uno squarcio sulla complessità di un mondo che troppo spesso gli adulti fanno fatica a comprendere appieno.

E invece il Papa si è lasciato interrogare, senza paura, senza esitazioni, accompagnando i ragazzi nel discernimento delle diverse situazioni.

E allora la figura di Sant’Agostino, dalla giovinezza turbolenta, è stata l’occasione per rispondere alle inquietudini di Dulce Maria rispetto alla ricerca di un’amicizia autentica: «ogni persona desidera naturalmente questa vita buona, come i polmoni tendono all’aria, ma quanto è difficile trovarla! Quanto è difficile trovare un’amicizia autentica! Secoli fa, Sant’Agostino ha colto il profondo desiderio del nostro cuore – è il desiderio di ogni cuore umano – anche senza conoscere lo sviluppo tecnologico di oggi. Anche lui è passato attraverso una giovinezza burrascosa: non si è però accontentato, non ha messo a tacere il grido del suo cuore. Agostino cercava la verità, la verità che non illude, la bellezza che non passa. E come l’ha trovata? Come ha trovato un’amicizia sincera, un amore capace di dare speranza? Incontrando chi già lo stava cercando, incontrando Gesù Cristo». Non ha mancato poi di sottolineare la stretta sintonia con l’esperienza di Pier Giorgio Frassati che sarà canonizzato il prossimo 7 settembre: «Come scriveva il beato Pier Giorgio Frassati, “vivere senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità non è vivere, ma vivacchiare”. Quando le nostre amicizie riflettono questo intenso legame con Gesù, diventano certamente sincere, generose e vere».

Ancora più incalzante la domanda posta da Gaia: «dove troviamo il coraggio per scegliere? Come possiamo essere coraggiosi e vivere l’avventura della libertà viva, compiendo scelte radicali e cariche di significato?».

Anche in questo caso Papa Leone non si è nascosto ma anzi ha sottolineato come «a scegliere si impara attraverso le prove della vita, e prima di tutto ricordando che noi siamo stati scelti. Tale memoria va esplorata ed educata. Abbiamo ricevuto la vita gratis, senza sceglierla! All’origine di noi stessi non c’è stata una nostra decisione, ma un amore che ci ha voluti. Nel corso dell’esistenza, si dimostra davvero amico chi ci aiuta a riconoscere e rinnovare questa grazia nelle scelte che siamo chiamati a prendere». Ecco che allora «per essere liberi, occorre partire dal fondamento stabile, dalla roccia che sostiene i nostri passi. Questa roccia è un amore che ci precede, ci sorprende e ci supera infinitamente: è l’amore di Dio. Perciò davanti a Lui la scelta diventa un giudizio che non toglie alcun bene, ma porta sempre al meglio. Il coraggio per scegliere viene dall’amore, che Dio ci manifesta in Cristo. È Lui che ci ha amato con tutto sé stesso, salvando il mondo e mostrandoci così che il dono della vita è la via per realizzare la nostra persona. Per questo, l’incontro con Gesù corrisponde alle attese più profonde del nostro cuore, perché Gesù è l’Amore di Dio fatto uomo».

Will ha posto infine una questione esistenziale sottolineando come tanti giovani siano attratti dalla vita interiore «anche se a prima vista veniamo giudicati come una generazione superficiale e spensierata. Sentiamo nel profondo di noi stessi il richiamo al bello e al bene come fonte di verità». Di qui la domanda cruciale «come possiamo incontrare veramente il Signore Risorto nella nostra vita ed essere sicuri della sua presenza anche in mezzo alle difficoltà e incertezze?».

Il Papa ha offerto un metodo di discernimento: «Carissimi giovani, l’amico che sempre accompagna la nostra coscienza è Gesù. Volete incontrare veramente il Signore Risorto? Ascoltate la sua parola, che è Vangelo di salvezza! Cercate la giustizia, rinnovando il modo di vivere, per costruire un mondo più umano! Servite il povero, testimoniando il bene che vorremmo sempre ricevere dal prossimo! Rimanete uniti con Gesù nell’Eucaristia. Adorate l’Eucarestia, fonte della vita eterna! Studiate, lavorate, amate secondo lo stile di Gesù, il Maestro buono che cammina sempre al nostro fianco. Ad ogni passo, mentre cerchiamo il bene, chiediamogli: resta con noi, Signore! Resta con noi Signore! Resta con noi, perché senza di Te non possiamo fare quel bene che desideriamo».

(c) Vito Rizzo 2025

[Articolo pubblicato sul quotidiano Le Cronache di Salerno del 10 agosto 2025]

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